Il Vescovo Luigi Renzo bandisce i pianoforti, vietati i concerti di musica non sacra… ecco le nuove norme per le chiese della diocesi

Per la festa di Santa Cecilia, dello scorso 22 novembre, il vescovo di Mileto, Nicotera, Tropea, monsignor Luigi Renzo, regala una bella sorpresa ad esecutori di musiche “profane” sia vocali che strumentali, anche classiche e sinfoniche, musicisti, cantanti di cori, e a tutti gli appassionati di musica. Le nuove norme per i concerti negli edifici di culto di tutta la diocesi entreranno in vigore, in tutte le chiese, a partire dal prossimo 2 dicembre, prima domenica di Avvento. Nella nota, in premessa, il vescovo Renzo sottolinea come “in questi ultimi tempi si sono moltiplicate, da parte di enti e di privati, le richieste di organizzare nelle chiese concerti corali e/o strumentali. Purtroppo, aggiunge, non sempre ci si è attenuti alle norme della Chiesa che disciplinano questa materia. Così, ad esempio, in qualche chiesa è stato ammesso l’uso del pianoforte, esibizione di bande musicali, di orchestre di musica sinfonica: si tratta di manifestazioni del tutto contrarie alla santità del luogo sacro. Le chiese, cioè, non possono considerarsi semplici “luoghi pubblici”, disponibili per riunioni di qualsiasi genere. Sono luoghi sacri in modo permanente, destinati per loro destinazione e benedizione al culto divino. (…)”. Il Vescovo passa poi alle disposizioni pratiche: “ Nel luogo sacro sia consentito solo quanto serve all’esercizio e alla promozione del culto, della pietà, della religione, e vietato qualunque cosa sia aliena dalla santità del luogo. Da ciò ne segue che si consente di aprire la porta della chiesa certamente ad un concerto di musica sacra o religiosa, ma la si deve chiudere ad ogni altra specie di musica. Non è legittimo, prosegue ancora la nota, programmare in una chiesa l’esecuzione di una musica che non è di ispirazione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani precisi sia che si tratti di musica classica o sia contemporanea, o anche di alto livello popolare”. A conclusione delle “Norme” dettate da monsignor Luigi Renzo una lista di disposizioni pratiche da far osservare su tutto il territorio diocesano di Vibo Valentia e provincia. Ecco una per una le disposizioni: “(1) è esclusa nelle chiese l’esecuzione di musiche “profane”, sia vocali che strumentali, anche classiche e sinfoniche. (2) Potranno essere ammesse esecuzioni di musiche sacre o comunque religiose in forma di concerto solo per modum actus, con il permesso dell’Ordinario diocesano. Non sono consentiti invece concerti di musica di altro genere e con strumenti non abilitati per la liturgia (pianoforti, concerti bandistici, canti folkloristici e simili). (3) la richiesta per ottenere il permesso va rivolta, per iscritto e per tempo, dal parroco (non da associazioni, ecc.) all’Ordinario e deve recare il programma dettagliato dei brani da eseguire con il nome degli autori. L’Ordinario concederà il permesso dopo aver sentito il parere della Commissione diocesana per la musica liturgica. (4) L’ingresso deve essere libero e gratuito. (5) Gli esecutori e i fruitori dovranno avere un comportamento conveniente al carattere sacro del luogo controllando espressioni troppo fragorose del plauso ed altri commenti”. Fin qui le nuove norme illustrate dal vescovo. In una zona povera di strutture culturali, auditorium, sale concerti e teatri, come quella della provincia di Vibo Valentia, queste norme priveranno tutto il territorio dell’opportunità di assistere anche ai più seri concerti di musica classica o sinfonica. Appare strano, ai nostri occhi, come un vescovo impegnato culturalmente come monsignor Luigi Renzo possa aver deciso improvvisamente di far attuare queste dure norme di regolazione suggerite “anticamente” dalla Congregazione per il Culto Divino. Ancora più strano appare il voler privare il territorio, nei tempi non prettamente liturgici, degli spazi “chiesa” che fino ad oggi hanno svolto una importante funzione sociale, di recupero, di cultura, di incontro. Che poi il pianoforte sia uno strumento da bandire dalle chiese, ostile alla religione e alla religiosità, offensivo al sacro, questo è tutto da discutere. La Chiesa farebbe bene a seguire la storia che cambia, la società che si modifica, la cultura che muta, nel rispetto reciproco delle diversità e delle varietà della vita. A Giovanni Paolo II tutto questo forse non sarebbe andato proprio giù…
L’immagine con il pianoforte a coda, nero, raffinato, serio come tutti i pianoforte a coda che si rispettino, si riferisce alla chiesa di San Cosma e Damiano di Bivona ed è stata scattata proprio ieri sera. Il nero pianoforte a coda è posizionato proprio accanto all’altare, alla Croce, al Cristo, non dà fastidio a nessuno, anzi… Ma adesso ci chiediamo: dopo la nota dello scorso 22 novembre diramata dal vescovo di Mileto, Nicotera, Tropea, monsignor Luigi Renzo a tutte le chiese della diocesi, che fine farà questo pianoforte? Le nuove norme per i concerti negli edifici di culto entreranno in vigore, prorompenti e improvvise, in tutte le chiese, a partire dal prossimo 2 dicembre, prima domenica di Avvento e tra l’altro proprio il 2 dicembre a Vibo Valentia è previsto un importante concerto in una delle chiese della città. Come si ricorderà nella nota il vescovo Renzo tra sottolinea tra l’altro “come in qualche chiesa è stato ammesso l’uso del pianoforte, esibizione di bande musicali, di orchestre di musica sinfonica: si tratta di manifestazioni del tutto contrarie alla santità del luogo sacro. Le chiese, cioè, non possono considerarsi semplici “luoghi pubblici”, disponibili per riunioni di qualsiasi genere. Sono luoghi sacri in modo permanente, destinati per loro destinazione e benedizione al culto divino”. Il Vescovo nel passare poi alle disposizioni pratiche scrive testualmente al punto b: (…) Non sono consentiti i concerti di musica di altro genere (se non sacra o religiosa) e con strumenti non abilitati per la liturgia (pianoforti, concerti bandistici, canti folkloristici e simili). Ai posteri l’ardua sentenza, ma non solo ai posteri… al mondo musicale e culturale vibonese prima di tutto e subito.
Franco Vallone

Commenti

  1. Non credo che compito della Chiesa sia quello di sopperire ad una cronica mancanza di strutture utilizzabili per eventi musicali!
    Se per i cittadini è importante avere strutture culturali allora dovrebbero far sentire la loro voce presso la classe politica che magari i soldi per costruire gli auditorium li ha utilizzati per benefici privati.

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  2. mi spiace che Antonio Parbonetti affermi che "non c'è nessun motivo per cui la Chiesa debba farsi carico della carenza di strutture culturali e che se i cittadini vogliono avere queste strutture rivolgano le loro richieste ai politici a coloro cioè che dovrebbero costruirle"... troppo facile dire questo. La Chiesa è (o perlomeno dovrebbe essere) anche accoglienza e non solo per quanto riguarda disagi di tipo economico, logistico o esistenziali, ma anche culturali. La Nostra Regione, Parbonetti dovrebbe saperlo, è la Calabria. Senza facili vittimismila visione da Padova e dall'Università può allontanare dalla reale consapevolezza della vita calabrese che era, è e rimane tutt'altra cosa.
    Franco Vallone

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  3. Siccome anche la cucina è cultura, io proporrei di adibire le chiese per fare grandi mangiate di fileja ... e zippuli ... c'è qualcosa di più intrinsecamente culturale? oppure, siccome mancano gli impianti sportivi si potrebbe organizzare un torneo internazionale di ping pong o di tennis e far arrivare molti turisti!!! Dimenticavo in chiesa!!!!
    Siccome mancano biblioteche allora utilizziamo le chiese ... mancano luoghi di lettura? che i parroci acquistino i giornali e li distribuiscano gratis ... ma sempre rigorosamente in chiesa!!
    Mi dispiace che al ragionamento si sostituisca l'attacco ... e mi chiedo, visto l'interesse per le strutture culturali perchè non scrivere un articolo per denunciare i soldi intascati per costruire strutture culturali e mai spesi dai nostri politici?
    A buon giornalista poche parole bastano ...

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  4. La musica è arte, comunicazione, cultura, note messe una accanto all'altra su un pentagramma. Vibrazioni, percussioni,corde tese e pizzicate. la musica è musica. chi può definire se la musica è sacra o religiosa? L'intenzionalità liturgica? la funzionalità predeterminata del sacro? la musica è musica. sempre.

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