L’antico Calvario di San Leo vecchio s’illumina della propria memoria

Briatico - Oggi Venerdì Santo dell’Anno Domini 2008, nella soglia simbolica tra il tramonto e la notte, l’antico calvario, icona della Passione di Cristo, riprenderà per un attimo a rivivere ancora ai margini del dirupo borgo di San Leo Vecchio. L’antico manufatto si trova ancora oggi posizionato nei pressi di una fontana a metà strada tra San Costantino di Briatico e la nuova San Leo. L’idea e la realizzazione di questa inedita operazione culturale è dello scenografo Franco Vallone che con “Le Stanze della Luna” allestirà il vecchio calvario illuminandolo con decine di rossi lumini accesi. Un’ambientazione suggestiva e altamente simbolica atta a sensibilizzare al recupero dell’identità del più antico calvario a tre croci del territorio comunale di Briatico. All’iniziativa, patrocinata dal Comune di Briatico, attraverso il sindaco Andrea Niglia e l’Assessore alla Cultura Agostino Vallone, sarà anche presente la psicologa Cristina Tumiati che consegnerà alla nicchia centrale del calvario la copia di un antico testo recuperato, grazie anche ai materiali contenuti nella ricerca di tesi di laurea di Giuseppina Prostamo. Si tratta di un Orologio della Passione che si recitava in vernacolo proprio nella zona del calvario e tra Potenzoni, Briatico Vecchia e San Costantino di Briatico. Nel passato già il folklorista Raffaele Lombardi Satriani aveva ritrovato, recuperato e studiato varie versioni del testo e lo studioso P. Maffeo Pretto aveva sottolineato il simbolismo profondo e il valore dell’Orologio della Passione, una formula di preghiera popolare antichissima nata in Germania nel 1300 e diffusa in Calabria attraverso Sant’Alfonso de Liguori e il Beato Angelo di Acri. Un linguaggio arcaico e pieno di simbolismi dei nostri antenati che raccontava, in dialetto, ad ogni ora una stazione della Passione di Cristo.

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