Infiorata originale VS Infiorate copiate

Anche in Calabria, come in tanti altri posti, quando qualcosa funziona bene, il rischio arriva da molto vicino. Ed il rischio si chiama proprio emulazione, copiatura, falsificazione. L'infiorata del Corpus Domini di Potenzoni di Briatico è arrivata oggi alla sua sedicesima edizione, con tanti anni belli, di lavoro, di fatica, di soddisfazioni, anche, come è normale, con annate meno interessanti, ma sempre con la stessa primigenia identità, con la freschezza propria delle cose originali. Il fatto è questo: da alcuni anni molti paesi del nostro territorio vibonese tentano (fortunatamente tentano soltanto) di imitare, sulle proprie strade e nelle varie piazze, l'infiorata, presentandola, proponendola, imponendola o suggerendola come vera espressione di pietà popolare, come tradizione locale, come elemento di una tipicità sbandierata a tutti i costi.
Per non fare nomi i paesi di Dasà, Briatico, San Leo, Maierato, ma anche Zungri e Pannaconi di Cessaniti e tanti altri, propongono, da qualche anno, infiorate a tutto spiano. Potenzoni non ha certo bisogno d'avvocati, ma è anche vero che i suddetti paesi, e le loro poco fantasiose comunità di fedeli e meno fedeli, invece di copiare farebbero bene a tutelare, a recuperare, a valorizzare le proprie vere tradizioni che, purtroppo, come tante cose, sono sempre di più a rischio d'estinzione culturale. Potenzoni in Calabria, come Genzano nel Lazio e Noto in Sicilia, ha da anni la sua originalità nell'effettuare l'azione dell'infioratura delle strade. È importante, nelle azioni culturali, sociali, spettacolari, sottolineare l'originalità dell'evento, ma questo, purtroppo, spesso non sempre accade.
Anche quest'anno l'infiorata di Potenzoni, grazie a Padre Lorenzo Di Bruno e all'intera comunità, ha registrato una grandissima presenza di pubblico con le strade inondate di gente, la chiesa come al solito stracolma, le auto degli ospiti che arrivavano ben oltre il limite del cimitero vicino a San Costantino. Il livello dei lavori dei quattro quartieri, secondo noi, non è riuscito a superare quello del 2007. Alcuni lavori, infatti, hanno risentito dell'assenza di alcuni colori della tavolozza naturale, tipiche di una fioritura stagionale più inoltrata. Tuttavia Potenzoni è sempre Potenzoni.
La presenza nella zona di eventi simili, che vorrebbero essere uguali, devia molte persone su infiorate non originali che poi, in realtà, risultano deludenti per i lavori proposti e l'organizzazione dell'evento. Con tutto il patrimonio culturale preesistente, con la tipicità e l'unicità di ogni luogo del vibonese si può benissimo essere originali e unici con altre cose e far vivere gli eventi che debbono essere eventi e non emulazioni di eventi. Per fare un esempio qualche tempo fa il noto giornalista del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella, riuscì ad affermare, accanto al presidente Loiero, al Rendano di Cosenza, che in Calabria era nato il primo Museo dell'Emigrazione a Camigliatello Silano quando il primo museo dell'emigrazione era nato ben quindici anni prima proprio a Vibo Valentia con esposizione fissa, apertura quotidiana al pubblico e ben tre manifestazioni espositive negli Stati Uniti d'America di cui una voluta proprio dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria. Per continuare basti pensare alle varie sagre dei cosiddetti prodotti tipici che visto il successo e grazie alla solita mentalità di copiatura sono diventate tante, troppe ed hanno fatto perdere quell'unicità che era importante detenere. Ma come per tutte le cose originali le cose vere resistono a questi attacchi ed anche se nella nostra provincia sono tante le sagre della cipolla rossa, una sola rimane quella originale, come una è quella della 'nduja e di tante altre tipicità nostrane.
Per concludere: Cercate l'infiorata calabrese? Prendere la strada provinciale Briatico-Zungri, poi fermarsi a Potenzoni. Siete arrivati, la festa è lì.
Franco Vallone

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