I Gigantari di Ella Pugliese al Roma Film Festival

Ugo Gregoretti: "…la singolare ricostruzione degli antichissimi riti popolari correlati alla leggenda della "gigantesca" coppia primordiale"


Nel film di Ella Pugliese c'è anche una scena dove la testata "Calabria Ora" compare in primissimo piano tra le mani dell'artista Reginaldo D'Agostino sdraiato su un divano, poi ci sono un gigante e una gigantessa, tantissima gente e tanti luoghi che vivono in Calabria e raccontano continuamente vita e memoria. Il film di Ella si intitola "I Gigantari" e domenica prossima, 26 ottobre, verrà presentato a Roma, all'interno del Roma Film Festival, nella rassegna "Extra d'essai" che raccoglie la migliore produzione documentaria indipendente degli ultimi due anni. Tra l'altro Ugo Gregoretti, presidente della giuria della 15a rassegna del documentario "Premio Libero Bizzarri", ha voluto premiare il film con una menzione speciale e con la seguente motivazione: "Per l'alto livello della ricerca formale che ha aiutato, in maniera altamente sofisticata, la singolare ricostruzione degli antichissimi riti popolari correlati alla leggenda della "gigantesca" coppia primordiale". I Gigantari, il bellissimo film di Ella, racconta prima di tutto di un re e una regina. Sono loro i personaggi centrali e gli attori principali, alti simulacri di cartapesta, dai tratti orientali e dai colori scuri. Potrebbero essere di qui o venire da molto lontano, il gigante e la gigantessa ballano al suono minaccioso e ripetitivo dei tamburi, dei rullanti e della grancassa, sulle spiagge e nelle piazze di paese attraendo e mettendo in fuga adulti e bambini. A memoria di anziano non c'è festa che si apre senza giganti in questo lembo di terra calabrese propizio agli sbarchi di popolazioni amiche e barbari invasori. I Giganti rappresentano il legame con la tradizione, ballati dai 'gigantari' di professione, costruiti dalle mani sapienti di artigiani e artisti locali, ricostruiti per gioco e per sfida dai bambini. La vita della gente scorre parallela, tra gesti e abitudini millenari che scandiscono lo scorrere lento del tempo, vecchie e nuove strategie di sopravvivenza ed esercizi di memoria. E poi c'è tanto lavoro in questo spaccato, c'è un sorprendente rigoglio di arte e artigianato in questa Calabria che si racconta con dignità e umore. Intanto, in uno scantinato buio o nel sottoscala umido di un garage, i giganti sonnecchiano aspettando il prossimo ballo, la prossima vita. Il film racconta, con raffinatezza non comune e senza traccia di retorica, attraversando le strade del vibonese come in una sorta di viaggio, tra memoria e realtà attuale, con molti incroci, soglie e fermate effettuate con il supporto della preziosa e silenziosa collaborazione dell'artista Pino Pontoriero che ha fornito molti suoi schizzi ed ha disegnato alcune scene per la realizzazione delle animazioni. La regista, donna con una ricchissima interiorità, per questo lavoro è stata affiancata da una meravigliosa e appassionata collaborazione di tutti i ragazzi della troupe, sia sul set che durante la lunga e laboriosa fase di post produzione. La troupe, durante la lavorazione di I Gigantari, ha parlato italiano e tedesco ma ha interagito con personaggi che parlavano il dialetto calabrese ma anche l'arabo, il francese o l'inglese, dietro la videocamera Luca Bellino e Jens Joester, di Berlino, assistente alla regia e fonico, Michele Russo, montatore, Andrea Ciacci, che, al di là del lavoro di montaggio, è stato anche sempre pronto ad occuparsi di ogni nuovo problema tecnico che si presentava sul set. Ella Pugliese è nata a Roma nel 1974 da madre siciliana e padre calabrese originario di Lampazone di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. Ella si è trasferita giovanissima in Germania, a Berlino, dove ha effettuato studi specialistici nel campo della germanistica e della letteratura tedesca, con laurea in lingue e specializzazione in antropologia della migrazione ma la sua formazione si è ampliata nel contempo anche nel resto d'Europa e nel Sud-Est del mondo. Dopo qualche corso di sceneggiatura e montaggio ha iniziato a lavorare sul campo con la produzione di interessanti documentari.
Franco Vallone

Commenti

Post popolari in questo blog

Maria Gabriella Capparelli, una cosentina di successo al TG1 di Unomattina

Gli affreschi di Renoir a Capistrano – un mistero svelato

Ciucci di Calabria