"Ricomincio da qui" opera prima di Giusy Bressi

San Floro (Catanzaro) - "Ricomincio da qui" è il titolo del primo volume di Giusy Bressi, impreziosito da un'opera del maestro Leonardo Pontieri di Crotone e pubblicato dalle Edizioni Ursini di Catanzaro, che sarà presentato giovedì 28 gennaio, alle ore 16,30, nella Sala conferenze del Circolo Unione di Catanzaro.
All'incontro, promosso dalla casa editrice e dall'Associazione "Accademia dei Bronzi", parteciperanno G. Battista Scalise, dirigente scolastico e responsabile della sezione letteraria del sodalizio culturale catanzarese, Vitaliano Rotundo, dirigente scolastico della Scuola Media "Vivaldi" di Catanzaro Lido, e Tommasina Lucchetti, assessore comunale alle Pari Opportunità.
Cinquantenne, nata a San Floro ma da molti anni trapiantata a Milano, imprenditrice nel campo dell'estetica e del benessere, Giusy Bressi con "Ricomincio da qui" racconta la sua vita in un piccolo ma godibilissimo scritto dai contenuti emotivi in cui si mescolano passato, presente e futuro. Una pubblicazione dove riecheggiano, senza eccessivi toni nostalgici, ataviche costumanze della terra calabra dove ella è nata.
Una vita travagliata quella di Giuy, madre e femmina, che, con impareggiabile fierezza, la rende pubblica annunciando la volontà di mettere un punto su un passato del quale nutre indelebili ricordi.
"Leggere le pagine del suo libro - commenta Vitaliano Rotundo - è come leggere problematiche e sacrifici comuni a migliaia di donne dedite alla famiglia e al lavoro in ogni angolo del mondo. Sacrifici che, in certi casi, come quello di Giusy, finiscono nel dimenticatoio trasformandosi in un inutile eroismo quotidiano".
Il libro è un diario dai toni misurati che svela un forza evocativa a tratti celata da mesti sentimenti tali da renderla protagonista di una realtà, quella del terzo millennio, piena di interrogativi. Per questo le pagine di Giusy superano il circoscritto mondo personale e vanno dritte al cuore di tante donne.
L'autrice non è però alla ricerca sfrenata della parità. E' consapevole che parità non significa sciocca equivalenza di genere fra uomo e donna, fra marito e moglie, semmai vite che mettono insieme la progettualità e i valori più importanti per la crescita umana e sociale.
Di tutte le sfolgoranti passioni che inondano la giovinezza della donna ella percepisce che c'è un progredire negli anni, assiste con dignità e vitalità alla perdita dei doni più dolci come la bellezza dell'adolescente che incontra l'amore, ma anche alla perdita di questo e che gradatamente si trasforma in amicizia, coraggio, volontà, rassegnazione.
Da donna, l'autrice si pone in situazione critica, oggettiva se stessa raccontando "più che la mia vita, la vita di una donna", quindi esamina la condizione femminile in relazione alle sfide della società, alla collocazione nella situazione socioeconomica delle donne, al rapporto donna e lavoro, alla violenza che sotto mille sfaccettature la donna occidentale ancora subisce, anche quando giovane e concorrente sembra uscirne vittoriosa. "Una scoperta questa - conclude Rotundo - che arriva, non a caso, nel momento in cui la sagace calabro-lombarda festeggia il suo cinquantesimo compleanno. Belle pagine tra la prosa, il verismo e il lirismo, che ameresti non finissero così presto".

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