"Sette storie sulla scala di seta" un libro con l'inchiostro rosa

Il volume, tascabile, si intitola "Sette storie sulla scala di seta, sguardi e conquiste di donne calabresi" e racconta, con inchiostro rosa, le donne. Donne nella scrittura e donne per la scrittura, quasi sempre riunite nel luogo delle origini che, elettivamente, è il Sud: il Sud, meridione d'Italia ed ogni Sud del mondo. Quelle di Assunta Scorpiniti sono storie emblematiche di vita; ritratti di donne che hanno vissuto e operato in Calabria; spunti per riflettere su una presenza rilevante sotto l'aspetto sociale, culturale ed umano, capace di rispondere ai bisogni di una famiglia o di un gruppo e di apportare dei mutamenti. Il volume è stato fra l'altro presentato, sabato scorso, alla Fiera del Libro di Torino. Ma raccontiamo della sua autrice: da qualche tempo donna Assuntina (come ama definirla il critico letterario Pasquino Crupi), scrittrice, ricercatrice e giornalista, racconta la Calabria attraverso lo sguardo delle sue donne. Un lavoro che prosegue con questo volume edito dalla casa editrice cosentina "Progetto 2000", con cui ha già pubblicato racconti e numerosi libri. La "scala di seta", ricorda il titolo di un'opera lirica di Rossini; in questo caso, oltre a dare il nome alla collana dedicata "alle donne nella scrittura e per la scrittura", diretta dalla stessa autrice, è intesa nel senso di una tipica espressione delle donne dell'area jonica calabrese, che dicono "ci vuole na scala i sìta" quando si tratta di affrontare un'impresa molto ardua, ma possibile se c'è impegno, determinazione, concretezza nell'agire. Ma ecco le protagoniste del libro: c'è un'insegnante che, con la sua lunga vita, ha attraversato la storia di un secolo; c'è un'antica donna del mare, che ha svolto il mestiere di pescatrice; c'è una suora missionaria in un'opera di promozione della donna, nella lontana Africa; tra le pagine del libro si incontrano poi una "maistra", maestra di ago e filo che ha portato nel suo paese il glamour di stilisti famosi, ed ancora una levatrice condotta venuta dal nord che accoglieva la nuova vita con un sorriso; la "pioniera" delle donne calabresi nel cuore dell'Europa e il suo impegno per l'integrazione dei connazionali in terra straniera; ed infine una bambina che, con la curiosità dello sguardo, segue il percorso migratorio della sua famiglia. Un modo e un mondo femminile, accomunato dalla capacità di guardare lontano quanto dentro se stesse e, soprattutto, dalla fedeltà a idee e principi: "E' difficile - spiega la stessa autrice - che possa riproporsi l'esperienza della maggior parte di queste donne, appartenuta ad un altro tempo e a un'altra storia; attraverso il racconto delle loro vicende, suggestive quanto sconosciute - aggiunge - vorrei, tuttavia, suscitare una riflessione sul senso di una presenza, sui segni lasciati, quasi sempre in modo silenzioso, da tante donne che hanno dato tutte se stesse e i loro talenti ai luoghi dove hanno vissuto ed operato, offrendo evidenti occasioni di crescita". Una presenza che occorre ripensare, in quanto fondamentale e spesso decisiva nello svolgersi della piccola e della grande storia: "Il mio invito - conclude l'autrice - è quello di imparare a conoscere queste figure, cercandole nei nostri paesi e nelle nostre famiglie, per trarne modelli e valori che, nella consapevolezza delle diverse situazioni e contesti, possono essere collegati all'impegno delle donne nella società odierna".
Franco Vallone

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