Con le prime piogge escono i cercatori di lumache di Briatico


Con le prime piogge escono i cercatori di lumache di Briatico La raccolta delle lumache si svolge di questi tempi, per terre incolte e campagne inzuppate d'acqua, dopo le prime abbondati piogge. A Briatico, come nel resto del vibonese, ancora oggi, tutto si svolge come in un antico arcaico rituale di raccolta. Di prima mattina, appena smette di piovere, si esce dal paese, si parcheggia l'auto sul ciglio della strada principale e si prosegue a piedi nei fangosi terreni ricchi di sterpaglie, per percorrere sentieri antichi, rinomati da sempre come luoghi di raccolta. Per ore intere, nell'umido di giornate grigie, si cerca faticosamente, tutti chini, piegati, come in una lunga preghiera alla terra. Elemento essenziale è che il sole stia ben nascosto dietro le nuvole. Come il sole fa capolino, infatti, lumache e chiocciole si nascondono al di sotto di rami e si ricoprono di terra, sembrano all'improvviso svanire nel nulla. L'occorrente necessario per la raccolta di questo prelibato mollusco terrestre è semplice e facile da reperire: un ombrello da tenere sotto braccio per l'occorrenza, una busta di plastica per raccogliere le lumache trovate, stivali di gomma o scarpe vecchie per ripararsi dal fango. Le lumache di terra, quelle scure chiamate localmente vermaturi, sono molto difficili da individuare, si mimetizzano bene con la terra, ci vuole un occhio abituato ed esperto per distinguerle, ed è necessario pure un buon udito per percepire il leggero sibilo che le lumache producono emettendo la bava. Le chiocciole femmina, quelle bianche chiamate in dialetto vovulaci, sono più facili da individuare. Si raccolgono più in alto, tra le secche sterpaglie, sulle piante e sugli arbusti di finocchio selvatico. Le lumache scure e le chiocciole chiare si raccolgono a centinaia, a chili. I cercatori sono numerosi, decine di uomini, donne e bambini erranti che battono il terreno fangoso palmo a palmo, centimetro dopo centimetro, per centinaia e centinaia di metri. Il periodo di raccolta dura solo pochi giorni, poi le lumache trovate vengono messe in una pentola dai bordi cosparsi di sale o dal coperchio semiaperto, per farle respirare, depurare e purificare, prima di essere cotte tradizionalmente, in brodo, alla calabrese o più semplicemente con pomodoro e tanto peperoncino piccante. In tutto il vibonese andar per lumache è, da sempre, un vero rito, un'antica consuetudine che si realizza da centinaia di anni, forse migliaia. La mitologia ci conferma, infatti, che la lumaca era già usata in cucina ai tempi dei Greci e dei Romani. In Calabria le lumache sono sempre state considerate, per tradizione, un alimento povero ma prelibato e gustoso per una cucina povera che oggi è diventata costosa. Un chilo di lumache può arrivare a costare, nei mercati calabresi, ben quaranta euro.


Franco Vallone

Commenti

  1. Dalle mie parti (Briatico VV) si mangiano quasi esclusivamente in guazzetto ("affucati") oppure sgusciate e infarinate e fritte col pomodoro fresco ("'mparinati e fritti cu pumadoru"), ma in rete ho trovato questa ricetta che non mi sembra affatto male: http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=25447&page=1

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