L'Idea Mimmo Rotella

Catanzaro inizio del nuovo millennio: è il freddo gennaio di undici anni fa, precisamente il 22 gennaio del 2000, il grande artista Mimmo Rotella è davanti alle Poste centrali di Catanzaro per ri-inaugurare, a distanza di mezzo secolo, una sua opera d'arte, un grande mosaico decorativo del periodo neo-geometrico che è appena stato restaurato e che abbellisce la facciata del Palazzo delle Poste. Dietro l'angolo un operaio prepara l'ultima fase del recupero impastando del cemento grasso per la gettata finale che servirà, a breve, ad accogliere la firma dell'artista. Ci sono i politici, c'è il sindaco e il presidente della Provincia, ci sono gli impiegati delle Poste, il pubblico affezionato, gli amici della Fondazione... per iniziare si attende l'arrivo della troupe televisiva della Rai per le riprese dell'evento “firma”. La troupe però, forse per il traffico, tarda ad arrivare. Il tempo passa, è tardi e ci sono in programma altri momenti celebrativi e di rito, una piccola grande conferenza del maestro. Rotella guarda l'orologio, il cemento fresco è già posato e lisciato sul posto, ma rischia di indurirsi troppo. Mimmo Rotella si guarda attorno, ci nota, vede che riprendiamo con una videocamera digitale e decide di affidarci, in esclusiva, le immagini dell'evento firma. Ci chiede di filmare. Rotella prende in mano il pezzo di ferro predisposto dall'organizzazione e traccia, una ad una, le lettere che compongono il suo cognome. La sua erre tanto caratterizzante, la o, una ti, una e, due elle ed una a.

Pochi attimi dopo, tra gli applausi dei convenuti, la sua preziosa firma è già incisa sul fresco cemento che indurendosi diventa parte dell'opera d'arte del cinquanta, del duemila, per sempre. Poi, terminata la firma, una piccola indecisione sulla data da apporre accanto al nome, decide di scrivere 50, l'anno della prima inaugurazione e, dopo un trattino, 2000, l'anno del recupero, della pulizia, del restauro e della rinascita dell'opera stessa ma anche della grande mostra allestita nelle sale del Complesso del San Giovanni, nella sua città. In effetti le decorazioni “rotelliane” delle facciate esterne delle Poste di Catanzaro e di Cuneo sono del 1949, un importante anno che vede Rotella inventore della poesia fonetica, denominata con un neologismo privo di senso dallo stesso artista “Poesia epistaltica”, un mix artistico sperimentale e culturale inedito, un metodo espressivo alternativo, un insieme di parole, alcune completamente inventate, di suoni, di fischi, di numeri, di rumori urbani e iterazioni onomatopeiche. Dopo la ri-inaugurazione arriva il momento delle parole, della memoria, dei ricordi ed anche della commozione. Rotella ringrazia tutti, ringrazia la sua città e ripercorre alcune tracce della sua vita, parla del suo lavoro appena ri-firmato: “L'opera del '50 corrisponde al periodo neo geometrico, allora ero disegnatore presso il ministero delle poste di Roma, dopo di che abbiamo preso il volo, siamo stati negli Stati Uniti, in Francia, abbiamo cominciato ad avere delle nuove esperienze fino a quando c'è stata l'illuminazione di un'idea”. L'Idea Rotella.
Franco Vallone

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