La necessità di una Università del Sud per la ricerca della piena verità storica post-unitaria

Le pubblicazioni a stampa, vecchie e nuove, sulla conquista del Sud Italia da parte dei Savoia nel 1860 e l’attuale dibattito multimediale in occasione delle celebrazioni dei 150 anni della cosiddetta “Unità d’Italia” possono indurre a ritenere che il Sud abbia assolutamente bisogno di verità storica assieme ad una decisiva spinta per il suo definitivo riscatto socio-economico, politico e morale. Sono ancora in gran parte chiusi gli archivi sui fatti e i misfatti che hanno seguìto la spedizione dei Mille, in particolare pare siano inaccessibili gli archivi militari nonostante siano trascorsi abbondantemente i termini legislativi di segretezza. L’Italia è l’unico paese che appare restìo a fare luce e pace su quegli anni post-unitari, mentre gli Stati Uniti d’America hanno già accertato le responsabilità, pure istituzionali, sul massacro dei nativi pellerossa restituendo loro non soltanto la verità storica ma pure la dignità di popolo e buona parte dei dovuti risarcimenti e riconoscimenti.
Per uscire dal buio che la Storia italiana insiste a riservare a quel periodo determinante pure per i giorni nostri, l’Università delle Generazioni di Agnone propone ai responsabili delle Istituzioni nazionali, in particolare ai rettori di tutte le Università italiane (nonché alle sedi storiche estere, come il prestigioso International Institute of Garibaldian Studies of Saratosa, Florida, USA diretto da Anthony Campanella) di esaminare la possibilità di realizzare una vera e propria “Università del Sud” con il prioritario scopo di fare emergere finalmente tutta la verità storica post-unitaria, il cui accertamento porti alla pacificazione nazionale tra Nord e Sud. Altro scopo principale di tale “Università del Sud” sarebbe quello di dare una prima spinta decisiva al pieno riscatto meridionale, senza il quale l’Italia tutta resterà monca di una parte consistente del proprio territorio.
Per il rilancio del Sud Italia, ci sono in esame varie altre proposte a livelli governativi: la Banca del Sud e leggi di rilancio. Entrambe le proposte potrebbero fallire (come in passato la Cassa per il Mezzogiorno ed altre iniziative parallele o collegate) se non si mette al loro fondamento una Cultura-base che non valga soltanto per il Sud ma per tutto il Paese, poiché l’Italia si salva insieme, Nord e Sud, poiché altrimenti rischiamo di essere insignificanti o poco competitivi nel panorama globale di un mondo sempre più aggressivo tra potenti blocchi economici e culture fondamentaliste.
La “Università del Sud” potrebbe e dovrebbe essere, quindi, la prima vera università nazionale unitaria per ritrovarsi tutti, Nord e Sud, sulle remote origini comuni così come sugli avvenimenti più recenti che hanno ricostituito, dopo due millenni, quella integrità territoriale e culturale che stanno alla base di una Italia nata già geograficamente omogenea millenni fa. Bisogna ricordare, infatti, che il nome Italia (nato in Calabria 4000 anni fa circa) dal 42 d.C. ha sempre indicato il territorio che va dalle Alpi alla Sicilia, alla Sardegna e persino alla Corsica. E, a ben considerare, l’Italia è, assieme ad Israele, il popolo che si porta dietro il nome nazionale più antico del mondo.
Dr. Domenico Lanciano

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