Proposta una giornata di lutto per il Sud Italia martire

Il governo italiano pare abbia proclamato “festa nazionale” (con ovvia vacanza) il prossimo giovedì 17 marzo, giornata in cui ricade il 150° anno della cosiddetta “Unità d’Italia” ma la Confindustria della Marcegaglia, la Lega di Bossi, la ministra della scuola Gelmini, il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e altri vogliono che si lavori e che si faccia finta di niente.
Invece, l’associazione culturale informale “Università delle Generazioni” di Agnone (Molise), che si lavori o no, intende invitare tutti gli italiani, presenti dentro e fuori i confini, a riflettere bene su questi 150 anni e ad osservare una giornata di lutto nazionale per il Sud martire a causa dei misfatti post-unitari, la cui effettiva consistenza va ancora pienamente chiarita e a tal proposito l’associazione propone di realizzare una vera e propria “Università del Sud” che sia base di rilancio e di giustizia per il meridione italiano, distrutto e fatto triste colonia tuttora fortemente discriminata.
Ricordando che l’associazione “Università delle Generazioni” non è contro l’Unità d’Italia ma per la piena verità storica ed il conseguente riconoscimento dei torti inflitti al Sud e, quindi, per i dovuti risarcimenti economici, politici e morali, il fondatore-responsabile dell’associazione, il giornalista Domenico Lanciano, torna ad invitare il Presidente della Repubblica Napolitano a recarsi a Catanzaro per celebrare il nome “Italia” nato proprio in quella zona della Calabria quasi quattro millenni fa. Una visita dovuta questa per celebrare il nome “Italia”, visto e considerato che i simboli-base costituenti uno Stato sono il territorio, il popolo, il nome, la bandiera e l’inno; visto e considerato che il Presidente Napolitano ha già reso solennemente omaggio alla bandiera il 7 gennaio scorso in Reggio Emilia città dove il tricolore italiano pare sia nato.
Inoltre, la cosiddetta “congiura del silenzio” ha avvolto i grandi crimini della Storia recente, dagli stermini nazisti a quelli mao-stalinisti, dalle foibe alla distruzione del Sud Italia e ai variegati “crimini democratici”. Però, mentre per il solo olocausto del popolo ebraico è stato proclamato istituzionalmente il “giorno della memoria” (il 27 gennaio) e “il giorno del ricordo” per le vittime delle foibe (il 10 febbraio), non si è ancora fatto niente per ricordare tutti i martiri a livello mondiale e, in particolare, quelli post-unitari del Sud Italia. Ma, grazie alla vasta pubblicistica che sta emergendo nel Sud contro il buio colpevole imposto dalla cultura predominante, sta nascendo un movimento spontaneo che chiede giustizia pure per il Meridione italiano e non solo.
Infatti, la distruzione post-unitaria del Sud Italia sta diventando il simbolo mondiale di tutti gli altri stermini e genocidi della storia recente e remota. Cosicché, l’Università delle Generazioni, prendendo spunto dell’eccidio del Sud Italia post-unitario, proclama il 17 marzo di ogni anno, data che già ricorda la cosiddetta unità italiana, “giornata della memoria mondiale dei popoli” per riflettere su piccoli e grandi genocidi avvenuti nel corso della Storia umana. E poiché sono eventi fin troppo ricorrenti anche oggi in tante parti del mondo, sarebbe utile far riflettere specialmente le nuove generazioni sul pericolo della violenza individuale e di massa, nonché sull’assoluta necessità della pace, della giustizia, del dialogo, della migliore convinenza tra i pur diversi popoli e le pur differenti culture. Il mondo si globalizza sempre di più e si deve lavorare alacremente per il rispetto e la concordia tra le innumerevoli comunità umane. Altrimenti le usurpazioni, le violenze, i crimini e i genocidi si ripeteranno ancora e con maggiore atrocità.
Dr. Domenico Lanciano

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