La donna con le Stigmate

Briatico, paese della provincia di Vibo Valentia, ore 15.00 di ieri, venerdì santo 2011. Il rione è il più antico del paese, proprio alle spalle del calvario a tre croci ancora allestito con palme e rami d'ulivo benedetto. Lei, la signora dalla pelle rosea con le stigmate rosse e scure è a letto, incosciente di tutto ciò che le succede attorno, dentro una delle piccole case basse del rione. La sua casa è aperta, la porta spalancata al mondo che una volta l'anno l'invade completamente e la fa diventare il luogo speciale da visitare. La gente arrivata a Briatico per essere vicina alla donna con le stigmate quest'anno è davvero tanta e la piccola casa non riesce a contenerla tutta. Sono arrivati in tanti, puntuali come al solito, ed anche da lontano. Amici paesani, parenti e conoscenti, poi ci sono i fedeli credenti ed anche numerosi altri arrivati solo per curiosità, ci sono fotografi, qualche operatore video che immortala il tutto e poi ricercatori, psicologi, alcuni medici ed anche don Salvatore, il giovane prete del paese. Tutti assieme, stretti stretti dentro la piccola casa, per osservare, in silenzio e con tanto rispetto, e per cercare di comprendere il perché di questo grande mistero e di tutti quei segni sulla pelle. Poi lei, la donna di Briatico dalla pelle rosea, si risveglia con la puntualità di un orologio biologico, stanchissima e provata racconta a tutti i presenti, con voce flebile, del suo lungo viaggio, delle sue visioni, dei suoi incontri onirici, dei luoghi e dei tempi del sacro visitati e dei messaggi ricevuti dall'alto. Poi, ancora più lentamente, riacquista le forze, recupera vitalità e a sera riprende la vita quotidiana di sempre, con i suoi rituali nelle processioni della Settimana Santa, i suoi canti nelle processioni dietro il Cristo e la Madonna ammantata di nero, i santi, le messe e la sua intima cristianità. Quello che anche quest'anno possiamo mostrarvi sono le foto della sua mano, del suo braccio con le stigmate e quello che possiamo raccontarvi è che anche in questo pomeriggio lei ha accolto con un sorriso e un saluto tutti coloro che hanno, in qualche modo, saputo lo stesso. Le porte della sua casa aperte ai tanti che hanno voluto essere testimoni della sua sofferenza intima ma visibile, collettiva, tangibile anche attraverso i segni che le si manifestano ritualmente sulle sue mani e su altre parti del corpo. Lei, la donna di Briatico, ha oggi sessantadue anni, è una nonna, una madre e una sposa normale, ed è straordinario detentore umano, una volta l'anno, di stigmate e ulcerazioni dalle simbologie cristiane dove forme di grani di rosario, di una croce e altri disegni sacri si materializzano lentamente nelle sette settimane di Quaresima per uscire fuori, sanguigni e scuri sulla sua pelle rosea, il venerdì prima di Pasqua. Anche per quest'anno non possiamo mostrarvi il suo volto, sempre sereno, carico di misticismo e di straordinaria accettazione per quello che annualmente le accade e per adesso non possiamo nemmeno dirvi il suo nome e cognome, per rispetto alla sua volontà di sempre, quella di essere discreta e silenziosa testimone della sofferenza cristiana.
Franco Vallone

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