Unità 2061 - Questione meridionale ?... No, Questione economica! E’ ora di dire “basta!”

Il popolo meridionale deve cominciare a dire davvero “basta!” alle denigrazioni e alle spoliazioni perpetrate a suo danno in 150 anni di occupazione e sfruttamento. Ed oggi più che mai l’ipotetico “basta!” potrebbe significare persino boicottare i prodotti del Nord Italia. Forse bisognerebbe fare come per la criminalità organizzata: colpire al cuore economico il sistema. Forse bisognerebbe par-lare il medesimo linguaggio di questo Nord “nemico del sud”. Soltanto così la protesta del Sud potrebbe cominciare ad avere effetto. Finché la cosiddetta “questione meridionale” resta soltanto a livello di analisi sociologica, di tema culturale, di rivendicazione storica e assenza politica il Sud non riuscirà a risolvere alcuna delle numerosissime problematiche conseguenti all’ingiusto asservi-mento al Nord. Bisogna guardare in faccia la realtà: il Sud dal 1860 è peggio di una colonia!
Infatti, ne abbiamo avuto prova nei giorni scorsi, in occasione delle celebrazioni ufficiali dei 150° della cosiddetta Unità d’Italia, a ridosso del 17 marzo. Il Sud è stato quasi totalmente oscurato dalla RAI, la quale, come servizio pubblico era tenuta a coprire una informazione ed una evidenza nazionale. Invece, il Sud non soltanto è stato ancora una volta marginalizzato ma addirittura ignorato. Il popolo meridionale non sarebbe esistito in questo tipo di manifestazioni unitarie se non ne avesse accennato, sebbene in modo usualmente liturgico e rituale, il Presidente Napolitano nel suo discorso alle Camere riunite. Il negazionismo del Sud ha assunto proporzioni indecenti!
L’Università delle Generazioni fa, quindi, appello ai “Fratelli Padani” e ai loro rappresentanti politici-governativi affinché si avvii un processo di riconciliazione sociale, politica, culturale ed e-conomica con il Sud, poiché, altrimenti, si corre il rischio di inasprire ancora di più la divaricazione e, comunque, in modo tale che le nuove generazioni meridionali potrebbero rivoltarsi veramente con conseguenze negative per tutti. Infatti, nel Sud comincia ad emergere una nuova sensibilità umana, sociale e principalmente storica sulla propria condizione e persino al Nord l’onestà intellet-tuale di alcuni potrebbe aiutare il popolo meridionale a riconquistare la dignità usurpata. Ci vorrebbe un’altra “spedizione dei Mille” ma, questa volta, per riconciliare i “fratelli d’Italia”.
Obbiettivo dell’Università delle Generazioni così come di altri movimenti spontanei o di associazioni è ancora e sempre quella di puntare ad una completa “riconciliazione” ed “armonizzazione” tra le mille e una Italia. L’augurio è quello di poter avere un 2061, cioè il 200° anniversario dell’Unità d’Italia, fra 50 anni, con tale obbiettivo pienamente o almeno parzialmente raggiunto, ma si deve lavorare tutti insieme per progredire in modo “strategico”, specialmente nel contesto della globalizzazione. La storia ha il respiro lungo e, quindi, l’auspicio è proprio quello di impegnarsi al superamento graduale ma concreto delle cose che ancora ci dividono per rafforzare ciò che ci unisce. La pace e la concordia sono beni assolutamente prioritari, anche per l’economia!
Domenico Lanciano

Commenti

Post popolari in questo blog

Maria Gabriella Capparelli, una cosentina di successo al TG1 di Unomattina

Gli affreschi di Renoir a Capistrano – un mistero svelato

Ciucci di Calabria