Domenica 28 marzo a Briatico la Tredicesima edizione della Passione Vivente

Briatico, da tredici anni a questa parte, cerca di riscrivere le sue strade e le sue piazze in un percorso reinventato per accogliere personaggi e fatti antichi di duemila anni. Tredici anni di storia, che è oggi nuova tradizione, per una Passione Vivente tutta briaticota. Il paese diventa così, ancora una volta, scenario del sacro evento, palcoscenico di rappresentazione sacra. Dagli ulivi secolari, nodosi e arcigni, all'agorà davanti alla chiesa, all'antica Filanda di Solaro, tutte le strade, i vicoli, le piazze diventano gente che segue, insegue e partecipa il rito. Un rituale tirato fuori, sviscerato nella sua memoria, riscritto e gridato dal di sopra dei palchi. La gente, ancora una volta, diventa comunità, il popolo riafferma il valore del sentirsi unito e riunito in una lettura della Passione di Cristo collettiva, alla portata di tutti. Una religiosità e una pietà che solca letture tramandate più colte e liturgie consolidate ma che rielabora, nel racconto presentato a noi paese, una rappresentazione più popolare della storia di Gesù. Briatico partecipa e ripercorre, uno per uno, tutti i segni della Settimana Santa per un senso di testimonianza e partecipazione corale. Il paese "nuovo", per un giorno ancora, si riappropria dei simboli perduti, memoria di tutti, tradizione recuperata e segni riproposti per raccontare a distanza di duemila anni le voci dei soldati, dei giudei, i passi insanguinati del Cristo nella sofferenza da Ecce Homo, le spine acuminate della corona, il simbolico gallo, le fruste e le corde bagnate e altri mille fotogrammi ripresi dalla memoria della nostra fede. Passi ricalcati e rivissuti nelle voci, nelle preghiere, nei grani di rosario, nelle parole, negli sguardi e nella gestualità di questi attori e, per un attimo, sotto le tre croci della Filanda la terra e le pietre di Briatico diventano la terra e le pietre di Gerusalemme.
Franco Vallone
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