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Visualizzazione dei post da febbraio, 2008

"Volti e Risvolti" Mostra di pittura di Armando Fantasia all'Archivio di Stato di Vibo Valentia

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A ncora una bella mostra di pittura a Vibo Valentia presso i saloni dell’Archivio di Stato. È la volta di “Volti e Risvolti” una mostra di ben trentacinque tele del pittore Armando Fantasia. L’artista è nato in Basilicata, a Maratea, nel 1969 ed è residente da sempre a Vibo Valentia. Armando è figlio d’arte, suo padre il pittore Pietro Fantasia, come si ricorderà, è reduce da una recente quanto interessante esperienza artistica, la provocatoria mostra d’arte sulle tematiche dell’eros e della metafora sessuale intitolata “Sinuosità” che tanto clamore ha suscitato in città. Armando Fantasia presenta oggi al pubblico vibonese le sue opere più belle, nature morte ma con fiori vivi, nudi di donna appena velate da calze autoreggenti, paffutelli bambini - putto ripresi nella quotidianità più attuale, davanti ad un televisore incantatore o in braccio ad una madre. Figure, visi, sguardi e occhi che penetrano le tele e rimandano a concettualismi più profondi. Vi è, tra le tante tele esposte, anc

Il frontone del nuovo Palasport Provinciale di Vibo Valentia

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I l frontone, situato sul prospetto principale del Palasport provinciale di Vibo Valentia, vuole essere l’esaltazione dell’essenza della struttura che presto ospiterà la squadra sportiva di pallavolo vibonese e non solo. L’idea nasce dalla volontà di esprimere, attraverso le raffigurazioni utilizzate, un chiaro richiamo alla storia dello sport nella sua generalità, rendendo omaggio soprattutto agli sport Olimpici praticati nell’antica Grecia, che ha gettato il seme sulla nostra terra dando vita all’antica Hipponion, l’antica Vibo Valentia. Sport come Olimpiadi, che secondo un’antica leggenda sarebbero state istituite da Eracle e da lui consacrate al padre Zeus dal cui epiteto di Olimpio avrebbero tratto il nome. Il frontone, ispirato ai grandi templi dell’età classica, è impostato, seppur in termini moderni, all'’imponenza nella quale si vuole identificare, essendo l’epicentro dell’intera facciata, intende dare il benvenuto a tutti coloro che verranno ospitati all'’interno de

L'intervento di Luigi M. Lombardi Satriani sull'evento carnascialesco di S. Costantino di Briatico

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I rituali carnascialeschi di San Costantino di Briatico diventano evento di rilevanza regionale grazie anche alla costituzione, nel secondo anno dalla ripresa dell’evento, di un vero e proprio “Comitato per il Carnevale di San Costantino di Briatico ”. U n'antica rappresentazione, tradizione popolare che si svolgeva in paese, a memoria d'uomo, già agli inizi del '900, fino al 1949, ma che ha certamente radici più antiche. E mentre l’assessore alla cultura del Comune, Agostino Vallone, pensa già alle manifestazioni per il 2009, si registra l’autorevole intervento dell’antropologo dell’Università La Sapienza, Luigi Maria Lombardi Satriani che così scrive in una nota inviata allo stesso Comitato: “ Sono vivamente rammaricato di non essere presente alla manifestazione che riprende l’usanza della processione di Carnevale e del discorso funebre pronunciato sulla sua salma . Il mio rammarico è tanto più vivo perché ricordo con nostalgia gli anni in cui tutto ciò si svolgeva p

La farsa di Carnevale a San Costantino di Briatico

Una tradizione recuperata dagli anni Trenta P er il secondo anno consecutivo, San Costantino di Briatico ha recuperato un'antica rappresentazione del carnevale, con un programma misto di percorsi, tracce e improvvisazioni costruiti tra farse carnascialesche e teatralità di strada. Una vera antica tradizione popolare che si svolgeva in paese, a memoria d'uomo, già agli inizi del '900, fino al 1949, ma che ha certamente radici antichissime. Nelle sue molteplici simbologie si colgono aspetti arcaici precristiani, medievali e cinquecentesche . Un teatro della pazzia che ci ricorda tanto le storie che accadevano nel classico arcaico carnevale dei pazzi della Parigi di " Notre Dame de Paris " di Victor Hugò . Un percorso ritualizzato, dimenticato, un itinerario d'oggi che mette in scena il "discorso di Carnevale", un poemetto dalle radici popolari scritto da Grazioso Garrì ed ambientato proprio nella San Costantino degli anni Trenta. L'invito, curat