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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Tavola rotonda al Filangeri di Vibo Valentia sui diritti dei bambini.

S i è svolta presso il convitto Filangeri di Vibo Valentia la tavola rotonda sul ventennio della convenzione dei diritti dei fanciulli organizzata dal Kiwanis International e dal Comitato Unicef di Vibo Valentia. La convenzione ONU, il più importante strumento giuridico internazionale in materia di diritti dell'infanzia, è stata adottata dall'Assemblea Generale il 20 novembre del 1959 e costituita in considerazione del fatto che occorre preparare il fanciullo ad avere una sua vita individuale nella società, educarlo in uno spirito di pace, tolleranza, uguaglianza e solidarietà e concedergli una protezione speciale. Alla tavola rotonda sono intervenuti tra gli altri Cinzia Catanoso, presidente del comitato Unicef di Vibo Valentia, con una relazione sul ruolo dell'Unicef nel mondo e in provincia di Vibo, basandosi sul diritto all'ascolto e alla partecipazione dei ragazzi "cittadini in crescita"; Bruno Risoleo, neuropsichiatra infantile e chairman Kiwanis nel d

Viale del Sole... al buio da sempre

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B riatico, parte alta del paese, per arrivarci bisogna superare la SS 522. Il nome della via è bello, Viale del Sole, denominazione toponomastica che ricorda l'antico appellativo della stessa località Solaro. Il bel nome della via, che inizia proprio di fronte un rinomato hotel, non coincide affatto con la realtà del luogo. Una strada sterrata, strapiena di buche, fossi e continui avvallamenti sale faticosamente tra sterpaglie e una sorta di discarica. Il tutto completamente al buio, infatti per tutta la strada manca l'illuminazione pubblica. I tanti abitanti che hanno la sfortuna di abitare in quella zona hanno quotidianamente a che fare con una strada che è praticamente impraticabile sia alle autovetture sia ai pedoni. "Ed ogni qualvolta piove, sottolineano alcuni residenti, sembra di essere e di abitare fuori dal mondo civile. La situazione isola letteralmente il quartiere, al buio con la strada rotta e oltretutto il luogo sta diventando piano piano ricettacolo di pic

Il canto funebre non trova più collocazione nella società attuale

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Era considerato un dovere in molti paesi della Calabria Il canto funebre, oggigiorno, si sente molto di rado. Non si piange più come una volta. Alcuni psicologi hanno individuato in questa mancata abreazione (non solo durante i funerali ma anche quando ci si trova in qualsiasi situazione critica), la causa principale dei suicidi che, come è noto, nella società post-industriale sono diventati molto frequenti. Senza voler entrare in un'analisi dettagliata del problema, diremo solo, che è venuta a mancare, negli ultimi tempi, quella che era una caratteristica esclusiva del mondo popolare. Tra la gente per bene i canti funebri non trovavano alcuna collocazione; non esiste nessuna documentazione orale o scritta, che io sappia, che testimonia tale pratica nel mondo raffinato della borghesia. I ricchi non esternavano le loro emozioni: forse piangevano in silenzio oppure non piangevano affatto. Le persone umili, invece, avvertivano il bisogno di dare sfogo al proprio dolore col pianto (ric

Cernia di 52 chili pescata davanti alle coste vibonesi

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I l conzo, la coffa come la chiamano i nostri pescatori locali, sembrava essersi incagliata sugli scogli della secca davanti alla costa del vibonese. Il grosso filo di nailon avanzava poco alla volta tra mille difficoltà di recupero e tutto lasciava presagire ad una prossima rottura dello stesso. Invece, piacevole sorpresa, ad uno dei numerosi ami della lunga lenza del conzo, c'era attaccata una cernia enorme. Una cernia di ben 52 chilogrammi di peso, troppo grossa per essere consumata dalla famiglia del pescatore. La grossa preda, dopo il faticoso recupero, è stata portata successivamente a Vibo Marina, presso una nota pescheria all'ingrosso e successivamente rivenduta. Meravigliati oltre che i numerosi pescatori accorsi a riva all'arrivo della barca, anche alcuni rivenditori del pescato. Per uno di questi, Barillari di Briatico, "si tratta di un esemplare di cernia davvero notevole e raro a vedersi", mentre per l'appassionato ed esperto pescatore amatoria

"Ecologica - Mente" - A Vibo Valentia una mostra in nome del riciclare

Vibo Valentia - Si intitola "Ecologica - Mente" l'iniziativa culturale patrocinata dall'assessorato all'Ambiente del Comune di Vibo Valentia e organizzata per il secondo anno consecutivo allo scopo di sensibilizzare con il forte messaggio sociale del riciclare, del riusare, del ridurre. Un messaggio che attraverso questa manifestazione intende lanciare provocazioni e idee anche al servizio della tutela ambientale. Lunedì prossimo, 16 novembre, si parte con un incontro, programmato per le ore 17.00 presso la Chiesa di San Michele con gli interventi dell'assessore all'ambiente del Comune di Vibo Valentia Vincenzo Insardà, di Franco Saragò di Legambiente e, alle 18.00, di Titty Marzano, presidente dell'Associazione "L'Isola che non c'è". Alle 18.30 è prevista l'apertura della mostra che, con chiusura serale alle ore 22.00, si potrà visitare fino a venerdì 17 novembre. L'Associazione organizzatrice dell'evento, "L'I

Briganti, Brigantaggio e Camicie Rosse - Al "Cocinarium" di Milano il 14 Novembre con il cantautore Claudio Sambiase e lo scrittore Cataldo Russo

S i avvicina il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, avvenuta ufficialmente il 17 marzo 1861 a Torino, e già c'è tutto un pullulare di iniziative per festeggiarlo o solamento ricordarlo in modo variamente e anche aspramente critico. Come faranno domani sera, sabato 14 novembre, al "Cocinarium" di Milano, Via dei Vespri Siciliani 74 (zona Lorenteggio) due calabresi d'eccezione, il cantautore di lungo corso Claudio Sambiase, originario di Zagarise (Catanzaro), e lo scrittore teatrale Cataldo Russo. Il primo riproporrà le tante canzoni del suo ampio repertorio dedicate al fenomeno del brigantaggio e alle contraddittorie vicende postunitarie, mentre il secondo presenterà, con l'aiuto di alcuni attori, brevi momenti teatrali dove i principali protagonisti dell'Unità d'Italia o, meglio, dell'annessione al Piemonte del resto d'Italia, si raccontano a modo loro. La serata, sponsorizzata da numerose associazioni di emigrati calabresi in Milano e

Kledi a Porto Salvo alla scuola di Antonella Ferraro

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Q uesta mattina (Giovedì 12 Novembre) a Porto Salvo di Vibo Valentia il ballerino Kledi terrà uno stage di danza presso "Progetto Danza". La scuola, diretta da Antonella Ferraro, ha, nel settore della danza e sul territorio vibonese, ben tredici anni di esperienza e di presenza attiva. La scuola in questi anni ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e qualcuno anche in ambito internazionale. Progetto Danza e la sua dinamica direttrice organizza da anni spettacoli ed eventi culturali, partecipando con successo ad importanti rassegne e concorsi. Al fine di un serio arricchimento artistico e culturale e sempre alla ricerca di nuovi stimoli per i suoi allievi, Antonella Ferraro ha fatto intervenire nella sua scuola, per stage e corsi formativi, numerosi artisti di fama internazionale, ricordiamo tra gli altri il ballerino albanese Ilir Shaquiri, il grande coreografo Mauro Mosconi e la showgirl Rossella Brescia. Tra le esperienze degli anni passati c'è da ricor

Quel filmato del '48 dell'Istituto Luce su Natuzza Evolo

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U n film vecchio del 1948, uno spezzone in bianco e nero di pochi minuti di girato che si è rivelato di grande interesse storico e antropologico. I titoli di testa del vecchio documentario in bianco e nero aprono con il cappello che pone una domanda precisa: "Fenomeni soprannaturali?", poi segue il titolo: "Col sangue la donna di Paravati disegna". Segue il nome della rubrica "la settimana INCOM", l'informazione, di quel lontano venti febbraio del 1948, veniva proiettata nelle sale cinematografiche. Ed ècco il testo del breve reportage dalla Calabria:- "Paravati, è una frazione di Mileto, in Calabria, a tredici chilometri da Vibo Valentia. Camminando per queste strade, anni fa, per la prima volta il piede di Natuzza Evolo sudò sangue. Il parroco preferirebbe non parlare della prodigiosa pecorella del suo gregge. Nostra intervista - Ecco la casa, Natuzza racconta: ha ventiquattro anni, è sposata con un falegname, non ha conosciuto il padre morto

Natuzza Evolo: "Io sono verme di terra". La grandezza della sua testimonianza non muore con il suo corpo

C 'era una volta, oramai purtroppo si può dire, Natuzza Evolo. Eravamo nel secolo scorso, che poi è il nostro vicino '900, ed era il lontano ventitrè agosto del 1924, un normalissimo giorno nella storia degli uomini, una data come tante che però si è caricata, nel tempo, di un grande simbolismo cristiano. È una semplice data di nascita ma è anche la straordinaria data dell'inizio dell'essere di Natuzza Evolo, conosciuta oramai in tutto il mondo come la mistica di Paravati. Nel piccolo paese, frazione di Mileto, in quel tempo c'erano davvero poche povere case basse, con le ceramide rosse, che si stringevano in fila attorno alla chiesa ed altre che si inseguivano lungo la strada principale, polverosa e stretta, che da Vibo Valentia portava e porta ancora oggi a Reggio Calabria. Allora, in una di queste povere case, nasceva Natuzza. 85 anni dopo, l'1 Novembre 2009 nella stessa casa Natuzza Evolo è morta. Le cose sono cambiate a Paravati, le strade oggi sono tutte a