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Visualizzazione dei post da marzo, 2008

Antonio Matera, pittore scultore filosofo naif ed anche di sinistra

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S i chiama Antonio Matera l’artista filosofo naif che vive nelle campagne assolate della Briatico Vecchia più arcaica, a poche centinaia di metri dall’antico borgo distrutto dal terremoto del 1783. Matera è il residente di Briatico più isolato per abitazione di tutto il comune, la sua casa è costruita in una vallata, tra secolari alberi d’ulivo, in un frutteto di quelli più completi e biologici, tra aranceti, alberi di pompelmi, pesche merendelle, albicocche, melograni, limoni e banani che d’inverno si seccano per il gelo e in primavera riprendono a vivere come per incanto. La sua arte spontanea di pittore e scultore nasce qui, tra queste terre sapientemente coltivate, accanto ad ogni specie d’animale. Prima allevamenti con un cavallo pony, maiali, oche, tacchini, papere, mucche ed “oggi solo galline, cani, topi e gatti”, sottolinea sua moglie Elisabeth… “I calabroni, le vespe li evitiamo con trappole pensili contenenti una soluzione d’acqua, aceto e zucchero…”. Antonio Matera, class

"Noi dobbiamo crederci" - Il docufilm di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato

Pizzo - Giovedì prossimo, alle ore 21,00 , nella sala delle proiezioni del museo della Tonnara di Pizzo Marina, ospite del Circolo del Cinema “Lanterna Magica”, presieduto da Vera Bilotta , un evento filmico che riguarda particolarmente da vicino il territorio vibonese graffiato profondamente dalla natura. La presentazione del film “Noi dobbiamo deciderci”, un film documentario sulla tragica alluvione di Vibo Valentia del 3 luglio 2006. Il film è una produzione di Etnovisioni e della società cooperativa Suttvuess di Roma, con la regia di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato. Nel press book, curato dalla cooperativa romana, c’è una pagina che ci ha particolarmente colpito. Dopo il prologo e le pagine dedicate all’evento e al soggetto vi è quella dedicata al cast del film. Ed ecco personaggi e interpreti nell’ordine: nel ruolo del Presidente del Consiglio, il Presidente del Consiglio Romano Prodi; nel ruolo del Ministro dei Trasporti, il Ministro dei Trasporti Alessandro Bian

L’allestimento de “Le Stanze della Luna” al Calvario di San Leo Vecchia

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Briatico - Venerdì Santo, sono appena passate le diciotto, siamo nella soglia tra la luce e il buio, tra il tramonto e la notte, quando l’antico calvario, icona della Passione di Cristo, viene allestito dai soci dell’Associazione Migrans di Briatico con fasci di palme e ulivo. Nella nicchia centrale del calvario alcuni fiori rossi e viola, come la tradizione più antica prevede. Ai margini del rudere, poco lontani, ci sono ancora i resti abbandonati e silenziosi del borgo di San Leo Vecchia. Il Calvario, l’antico manufatto, a metà strada tra San Costantino di Briatico e la nuova San Leo, viene illuminato da decine di piccoli lumini rossi. Per la realizzazione di questa operazione culturale de “Le Stanze della Luna” è stata ripulita la zona, a cura del comune, da rovi ed erbe alte. È già buio quando il vecchio calvario illuminato da una luce rossa, fioca ma suggestiva, riprende vita, in un’ambientazione, altamente simbolica, che può servire anche a sensibilizzare al recupero dell’identi

Potenzoni o Potenzioni di Briatico?

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P erché non si controllano i cartelli di indicazione dei paesi prima di installarli sulle strade? È quanto si chiedono gli abitanti di Potenzoni, piccola frazione di Briatico, obbligati a vedere, da anni, distorto il nome del loro paese in Potenzioni. Anche una semplice “i” può fare la differenza in fatto di identità, visto che la segnaletica serve o dovrebbe servire per indicare, per indirizzare, per segnalare… Franco Vallone

L’antico Calvario di San Leo vecchio s’illumina della propria memoria

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Briatico - Oggi Venerdì Santo dell’Anno Domini 2008, nella soglia simbolica tra il tramonto e la notte, l’antico calvario, icona della Passione di Cristo, riprenderà per un attimo a rivivere ancora ai margini del dirupo borgo di San Leo Vecchio. L’antico manufatto si trova ancora oggi posizionato nei pressi di una fontana a metà strada tra San Costantino di Briatico e la nuova San Leo. L’idea e la realizzazione di questa inedita operazione culturale è dello scenografo Franco Vallone che con “Le Stanze della Luna” allestirà il vecchio calvario illuminandolo con decine di rossi lumini accesi. Un’ambientazione suggestiva e altamente simbolica atta a sensibilizzare al recupero dell’identità del più antico calvario a tre croci del territorio comunale di Briatico. All’iniziativa, patrocinata dal Comune di Briatico, attraverso il sindaco Andrea Niglia e l’Assessore alla Cultura Agostino Vallone, sarà anche presente la psicologa Cristina Tumiati che consegnerà alla nicchia centrale del calvar

Corto “Così”, sperimentazioni di regia di Loredana Ciliberto

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“ Così ” è un lunghissimo cortometraggio creato, in qualità d’autrice, produttrice e regista, da Loredana Ciliberto. Un corto che dura due minuti e diciassette secondi, 2.17 che sono veloci e virati da un seppia che non rimanda a nessun finto antico. 2.17 che sono fatti di una storia o meglio dello sfiorarsi di due storie all’interno di una storia appena sfiorata. Attori: lei Emilia Brandi, lui Ernesto Orrico. In Così entrano nella stessa inquadratura solo tre volte. “Così” parte con un attore che non viene citato nei titoli di coda: è un gatto che fugge con la sua paura da una sedia che poi è “l’alternativa allo stare in piedi degli uomini”. Il gatto fugge ed inizia il film con il vuoto rimasto sulle sedie posizionate davanti alle tende di una porta - balcone. Continua Così con particolare di una antica voluta in pietra scolpita, ancora sedie e tavoli rotondi in un vuoto locale, il ricco boccascena di un teatro da cui esce simbolicamente dalla finzione il Lui per entrare nella vita re

Decima edizione di una Passione Vivente con una sempre maggiore sperimentazione teatrale

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Briatico – Due i grandi palchi allestiti in Piazza IV Novembre, oltre a quello stabile, per un teatro del sacro che vuole raccontare, ancora una volta, la Passione del Cristo con i colori più forti del linguaggio popolare. Decimo anno per una sacra rappresentazione partecipativa che nel tempo è diventata, sempre più, raffinata nella recitazione dei tanti attori e comparse, interpreti e personaggi, impegnati nell’opera sacra briaticese che oggi si configura come spazio di sperimentazione teatrale. La tantissima gente che la piazza di Briatico ha ospitato per quest’occasione ha seguito una rappresentazione dinamica che si spostava continuamente su spazi scenici differenti. La gente, partecipe e parte integrante dello spettacolo, si muoveva in massa e al buio, mentre le luci di scena illuminavano a giorno i palchi e le grandi scenografie tridimensionali, i suoni d’effetto e le musiche suggestive, riprese dal film “The Passion of the Christ” di Mel Gibson, accompagnavano la drammatica e

Il regista Valerio Jalongo in Calabria per girare il “Film Bianco”

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Valerio Jalongo è un regista cinematografico che cammina per le strade calabresi. È arrivato qualche giorno fa nella nostra regione, dopo aver effettuato le riprese al Nord, per i sopralluoghi a Sud, alla ricerca di luoghi e personaggi per il suo “Film Bianco”, un film prodotto da Ameuropa International e Istituto Luce. Un’inchiesta, un’indagine, che, come in un giallo, ruota attorno ad una domanda provocatoria: “ che cosa è successo al cinema italiano?” Dal dopoguerra alla metà degli anni Settanta non c’è manuale di storia del cinema mondiale che possa prescindere dall’enorme contributo dei cineasti italiani. Poi improvvisamente, tutto cambia. Com’ è potuto succedere? A questi interrogativi risponde il regista: a differenza d’altri misteri italiani senza soluzione, qui non ci sono cadaveri, né stragi, né - forse - servizi deviati; non ci sono state indagini di polizia né della magistratura e neanche prime pagine dei giornali. Tra i tanti misteri di quegli anni cruciali e difficili,

Le tre alte ciminiere sono state abbattute

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Da anni erano il simbolo indiscusso della città di Vibo Marina. Le tre storiche ciminiere del cementificio “Cemensud” (ex Cementi Segni) si riuscivano a vedere da molto lontano, fumanti giorno e notte, erano anche il simbolo più emblematico del lavoro, dell’industria, in una realtà dove lavoro significava solo terra, mare o cementificio. Le tre alte ciminiere hanno svettato sul cielo azzurro e molte volte plumbeo di Vibo Marina per tanti anni. I pescatori di Briatico, ma anche quelli di Parghelia, Pizzo ed altri luoghi vicini, le utilizzavano, osservandole dal mare, come punti di riferimento per le loro coordinate di pesca e di posizione della barca. Con le ciminiere che sbucavano assieme a Tropea dall’altro lato si era posizionati su un preciso punto riconosciuto sempre pescoso. Ma le ciminiere erano anche il simbolo del fumo perenne, del funzionamento continuo di giorno e dei turni di notte, erano simbolo oscuro dei tanti ammalati di silicosi che hanno avuto soltanto la colpa di

Destinazione Calabria destinazione Paradiso

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Potrei affermare che nessun spagnolo sappia dove si trovi la Calabria. Purtroppo da noi non si sente parlare molto di questa regione italiana, ma dopo un soggiorno di due settimane nella vostra regione posso affermare che tutti dovrebbero visitarla! Ora so che l’Italia non è solamente Firenze, Venezia, Roma e Milano. L’Italia offre questo e molto di più… come la Calabria ! Appena sono arrivata a Nicotera, il piccolo paese che mi ospita tramite l’Associazione “Giovani per l’Europa”, impegnata negli scambi transazionali per l’istruzione e la formazione continua, ho constatato l’amabilità e l’ospitalità dei suoi abitanti, ed anche quella di altri paesi che ho avuto modo di visitare durante questo periodo, Vibo Valentia e la sua provincia. Per Nicotera e per Vibo Valentia stesse considerazioni: buona gente, bella città, bel castello, mercato incantevole per le strade e bellissimo duomo. Quest’accoglienza è molto importante per una persona che si reca a studiare e a lavorare in un alt