Oh Bregantini portami via

Di fronte a questi favori gratuiti alla criminalità della locride e di tutta la Calabria in generale, viene spontaneo pensare a questa terra come abbandonata da Dio oltre che dallo Stato e da un numero sempre maggiore di giovani alla ricerca di un futuro senza l'ombra di soprusi o compromessi.
Qualcuno potrà dire che questa è l'ennesima sfida per la dura gente di Calabria; altri penseranno che il futuro senza Bregantini sarà un ottimo banco di prova per testare la coesione di una rete di associazioni anti-criminalità così pazientemente costruita negli anni dallo stesso Monsignore. Una cosa è certa: la n'drangheta non sospettava di poter ricevere aiuti di tale portata addirittura dal Papa e non trascurerà sicuramente, nel perseguimento dei suoi piani criminali, il fatto che uno dei suoi più acerrimini nemici sia stato improvvisamente estromesso dalla scena.
E allora non ci resta che aspettare e sperare. Sperare che quella rete, così pazientemente tessuta, tenga nonostante l'allontanamento del buon pescatore; sperare che qualcuno in un auspicabile momento di lucidità e lungimiranza possa ripensare a quanto disposto e rimettere le cose a posto migliorandole qualora possibile.
Nel frattempo godiamoci l'ultima lezione di Mons. Bregantini, che di fronte all'annuncio del suo trasferimento ha saputo mantenere un contegno e una pacatezza che in una situazione del genere sono prerogative di una persona assolutamente eccezionali. Quanti avrebbero saputo mantenere un profilo umile e propositivo come quello tenuto dal Bregantini di fronte al pericolo che qualcosa di assolutamente inopportuno possa stravolgere tutto il lavoro fatto in anni di tenace e pericolosa lotta alla criminalità organizzata?
Quella di questi giorni è stata un'ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse stato ancora bisogno, della grandezza di quest'uomo, al quale personalmente non posso che sentirmi legato come un figlio al proprio padre.
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