Addio Mastru Miciu

Di professione mastro stagnino, Famà arrivò in Calabria tra gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale. Mastro Miciu divenne rinomato gigantaro già nel 1947 quando per la somma di 30.000 lire di allora acquistò gigante e gigantessa da un certo Andrea Mandaradoni di Potenzoni di Briatico. La struttura di legno di questi antichi giganti era fatiscente, tarlata e rotta in più punti. Mastro Miciu fece ricostruire l’armatura in legno seguendo fedelmente la struttura originale. Le teste dei due fantocci erano invece in buone condizioni, ricordava Famà, solo qualche ritocco di colore qua e là per ravvivare i colori resi ormai opachi dal tempo. Mastro Miciu è stato fiero, fino all’ultimo, d’essere proprietario dei due fantocci e capo gigantaro, andava in giro per i paesi calabresi con i suoi giganti, apriva il corteo e precedeva i due alti simulacri. A casa sua accoglieva studiosi e curiosi, registi e antropologi, mostrava a tutti, con orgoglio, trofei, targhe e medaglie ossidate dal tempo mentre raccontava la “sua vera storia” dei giganti. Parlava dei suoi due tamburi rullanti, della grancassa e dei piattini, dei suoi operai ballerini e dei suoi suonatori.
Franco Vallone
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