S i intitola Guellarè il nuovo cd del musicista – medico - ricercatore Cataldo Perri, definito il “Cantautore del Mediterraneo”. Un titolo, Guellarè, che significa bambino in Arabo, una delle tante parole rimaste impigliate nel dialetto calabrese a testimonianza delle molteplici contaminazioni fra i popoli che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. La Calabria di Guellaré è crocevia di saperi, culture, drammi, speranze, sapori e suoni, ed il “Suono”, per Cataldo Perri, è il più forte richiamo della memoria. Nel lavoro di Perri ci sono le voci dei mercanti, il rumore della risacca del mare, le storie piccole e grandi e le tante suggestioni che rimandano all’antica matrice del “Mare Nostrum”. A sentirlo e risentirlo, il nuovo cd di Cataldo Perri, ci si accorge che lo sguardo dell'autore si è ampliato ancora di più, c'è una sorta di espansione verso l'est dell'Europa e ancora verso il sud del sud, verso il vicino Oriente, perso il Mar Nero, verso i luoghi arabi. Le va...
Non credo che compito della Chiesa sia quello di sopperire ad una cronica mancanza di strutture utilizzabili per eventi musicali!
RispondiEliminaSe per i cittadini è importante avere strutture culturali allora dovrebbero far sentire la loro voce presso la classe politica che magari i soldi per costruire gli auditorium li ha utilizzati per benefici privati.
mi spiace che Antonio Parbonetti affermi che "non c'è nessun motivo per cui la Chiesa debba farsi carico della carenza di strutture culturali e che se i cittadini vogliono avere queste strutture rivolgano le loro richieste ai politici a coloro cioè che dovrebbero costruirle"... troppo facile dire questo. La Chiesa è (o perlomeno dovrebbe essere) anche accoglienza e non solo per quanto riguarda disagi di tipo economico, logistico o esistenziali, ma anche culturali. La Nostra Regione, Parbonetti dovrebbe saperlo, è la Calabria. Senza facili vittimismila visione da Padova e dall'Università può allontanare dalla reale consapevolezza della vita calabrese che era, è e rimane tutt'altra cosa.
RispondiEliminaFranco Vallone
Siccome anche la cucina è cultura, io proporrei di adibire le chiese per fare grandi mangiate di fileja ... e zippuli ... c'è qualcosa di più intrinsecamente culturale? oppure, siccome mancano gli impianti sportivi si potrebbe organizzare un torneo internazionale di ping pong o di tennis e far arrivare molti turisti!!! Dimenticavo in chiesa!!!!
RispondiEliminaSiccome mancano biblioteche allora utilizziamo le chiese ... mancano luoghi di lettura? che i parroci acquistino i giornali e li distribuiscano gratis ... ma sempre rigorosamente in chiesa!!
Mi dispiace che al ragionamento si sostituisca l'attacco ... e mi chiedo, visto l'interesse per le strutture culturali perchè non scrivere un articolo per denunciare i soldi intascati per costruire strutture culturali e mai spesi dai nostri politici?
A buon giornalista poche parole bastano ...
La musica è arte, comunicazione, cultura, note messe una accanto all'altra su un pentagramma. Vibrazioni, percussioni,corde tese e pizzicate. la musica è musica. chi può definire se la musica è sacra o religiosa? L'intenzionalità liturgica? la funzionalità predeterminata del sacro? la musica è musica. sempre.
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