La Calabria di Escrivà tra presente e memorie
Una ricostruzione puntuale, resa con ampi riferimenti ai nostri paesaggi, consuetudini e tradizioni, al senso religioso dell’epoca e al contesto socio-culturale della Calabria contadina del secondo dopoguerra, a cui l’autrice fa seguire il racconto delle espressioni, dei sentimenti e delle storie di vita legate alla diffusione tra la gente calabrese del rivoluzionario messaggio di Escrivà: santificando il lavoro e la normale vita di ogni giorno è possibile una «santità a portata di tutti», e, quindi, la perfezione del cristiano.
Tutto ciò ha impegnato per tre anni la scrittrice e giornalista che, in una sorta di «viaggio nel viaggio», si è messa sulle tracce del fondatore dell’Opus Dei per cercare testimonianze, memorie e tentando di stimare con cognizione, obiettività, e, soprattutto, oltre ogni pregiudizio e le idee, spesso sbagliate, sull’Opera (com’è abitualmente chiamata) da lui fondata nel 1928 e che oggi, fra gli 85 mila fedeli sparsi nei cinque continenti, annovera molti «figli» calabresi (
I vari aspetti del racconto e dell’indagine sono indicati nella prefazione, recante la prestigiosa firma di Joaquìn Navarro-Valls: «L’autrice del libro – scrive l’ex portavoce di papa Woityla - ha dato prova di un eccezionale intuito per una singolare capacità di ricostruzione ideale della presenza di un santo in una regione italiana piuttosto lontana da quella spagnola dell’Aragona.…dalle interviste, avute con i figli spirituali di San Josemarìa, la nostra amica calabrese ha saputo cogliere i valori essenziali, le buone qualità, le virtù umane che egli predicò e praticò e le siamo grati per le parole amabili, i giudizi discreti e le sorridenti battute dell’uomo che Dio aveva scelto per ricordare ai nostri giorni terreni la speranza cristiana di trasformare questo mondo in un’anticamera del Cielo».
Assunta Scorpiniti ha recentemente incontrato Navarro-Valls a Roma, al quale ha consegnato il volume e con cui si è intrattenuta in un amichevole colloquio, oltre che sui contenuti del testo, sugli anni trascorsi dallo stesso Navarro-Valls accanto a Giovanni Paolo II e sulla sua idea, positiva, della Calabria e dei calabresi. Della nostra regione,
Un itinerario, spiega lei stessa nell’introduzione al volume, nato da un grande amore per la propria terra e da una forte esigenza di capire che, attraverso la sua scrittura, diventa un racconto della Calabria: «Mi piace stare con la gente, ascoltarla e dare voce alle sue storie, che il più delle volte non sono storie di eroi o di grandi personaggi, ma d’individui che con il loro vissuto ci offrono delle chiavi di lettura di questo tempo e di quello appena trascorso, ma anche dei fenomeni, di una cultura, della società; di una fede, come in questo caso, con l’uomo sempre al centro».
Il volume appena pubblicato, illustrato da due album fotografici, è diviso in varie sezioni: «Verso El Padre», con la genesi del libro; poi la memoria del viaggio, ricostruita con la testimonianza raccolta dalla viva voce di quel giovane professore, e cioè Tirelli Barilla, che, tra l’altro, è stato il primo italiano dell’Opus Dei ad essere ordinato sacerdote ed ha seguito con affettuosa partecipazione il lavoro dell’autrice; quindi gli itinerari e gli incontri con corregionali delle più diverse condizioni e situazioni, nel contesto del «viaggio nel viaggio» svolto in andata (Scalea, Amantea, Paola… fino a Reggio Calabria) e al ritorno (Soveria Mannelli, Rogliano, Rende… ), da cui sono scaturite le storie e la descrizione di un cammino di fede considerato da una visuale antropologica; infine, la presenza di famiglie e persone «amiche» del santo spagnolo nel più ampio contesto regionale (c’è anche il racconto di un «miracolo» calabrese avvenuto nella zona di Roggiano Gravina) e nell’ambito del lavoro apostolico che continua e si fa sempre più importante.
Il tutto è reso nello stile che contraddistingue la scrittura di Assunta Scorpiniti e il suo ormai lungo racconto delle tante Calabrie (dei paesi, delle tradizioni, dei migranti, della solidarietà, delle donne e della cultura della terra e del mare…), pubblicato nei suoi libri, su riviste e sulle pagine culturali dei più importanti quotidiani regionali: uno stile che, come afferma il critico letterario Pasquino Crupi, armonizza in originale sintesi, narrativa, giornalismo e saggistica.
Il volume «
Franco Vallone
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