Al Filangieri di Vibo Valentia, il 24 febbraio, “Volo nel Vento”, il volume di Mommo Rombolà presentato da Lorenzo Meligrana

personaggio iconograficamente d'altri tempi che è artista nella sua quotidianità, sempre e ovunque. Questo suo recente lavoro, stampato con i tipi della casa editrice Adhoc di Vibo Valentia, è un vero capolavoro dello scrivere passionale. Il volume si legge, o meglio si fa leggere, si schiude ad ogni pagina in un racconto che sembra sempre autobiografico ma che in effetti dura più di una vita, che è storia tramandata, raccontata e alcune volte sussurrata. Storia e storie che si incontrano e si incrociano in continuo, sviluppano altre vite vissute e altre storie sconosciute che si alimentano da quella memoria più grande che si narra nei volumi della storia ufficiale e universale. Mommo Rombolà, che tra l'altro è autore di altri due romanzi e di alcune raccolte di poesia e racconti, in questo “Volo nel Vento” diventa esso stesso narratore, interprete e personaggio, testimone e protagonista dei fatti e del racconto e del raccontato, detentore delle storie tramandate oralmente, racchiuse nella memoria personale e di quanti hanno incrociato, anche solo per un attimo, la sua vita. Più di cento anni sviscerati, aperti nelle pagine, con tutta la carica di sofferenza, di gioia, di amore e dolore che la vita riserva giorno dopo giorno. Il libro di Rombolà racconta di una famiglia patriarcale che passa attraverso storie di briganti, di pastori, di carcere e processi, di guerre, di innamoramenti e amore passionale, di terremoti, peste ed emigrazione, di partenze e lontananze, di ritorni e anche di non ritorni. Un libro completo, che attraversa date importanti, ed anche quel 1943 dello sbarco degli americani in Sicilia, la caduta del fascismo, la Resistenza, il dopoguerra della rinascita italiana. Mommo Rombolà racconta di un vero e proprio universo variegato, un mondo dai forti contrasti che diventa evanescente e che nelle pagine del volume scompare piano piano in parallelo con i vari personaggi che consumano le loro vite, Gerolamo, Don Ferdinando, Angelina, Carlo.... un racconto memorico narrato senza alcuna retorica, senza nostalgie per quel tempo e quell'umanità tanto povera e afflitta che ora non c'è più, ma anche profondamente consapevole del valore profondo ed emozionale contenuto nella miriade di piccole storie del passato e della memoria da conservare e tramandare, per una conoscenza più complessa e complessiva della grande storia degli uomini.
Franco Vallone
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