Affruntata, metafora, simbolismo e segno
La devozione popolare delle nostre genti meridionali ha creato e scritto, con la sua religiosità popolare e con varie esternazioni folkloriche, un vangelo delle apparizioni del Cristo alla Madonna, detto comunemente Affruntata, Svelata, Cumpruntata, Cunfrunta o Cumprunta. L'Affruntata si svolge annualmente a Vibo Valentia ed in molti paesi della sua provincia. Il giorno di Pasqua per le strade di Vibo, Briatico, Sant'Onofrio, Paradisoni, San Giovanni di Zambrone, Pernocari, Filogaso, San Costantino Calabro, Filadelfia, Acquaro, Soriano Calabro, Sciconi di Briatico , Rombiolo, il lunedì dell'Angelo a Dasà, il martedi ad Arena. A Zammarò, frazione di San Gregorio d'Ippona, la manifestazione si svolge la domenica successiva alla Pasqua. In provincia di Reggio Calabria l'Affrontata, o Cunfrunta, si svolge a Bagnara Calabra, Rizziconi, Polistena, Benestare e in tanti altri paesi. Nella sua linearità plastica e nel silenzio del dramma che viene solo rappresentato, l'interpretazione dell'Affruntata è che Gesù non solo non apparve anzitutto a Maria, ma che Giovanni l'evangelista, il discepolo prediletto, cui il Maestro aveva affidato la Madre, sia il mediatore di questo incontro e l'annunciatore della vittoria del Figlio sulla morte. L'Affruntata, l'incontro, è una antichissima espressione scenica, una sacra rappresentazione della resurrezione che ci arriva dal medioevo anche se ha radici precristiane e che racconta, con una intensa partecipazione corale, i riti di passaggio della primavera, della rinascita e del ciclo vitale dei campi. I tre personaggi classici dell'Affrontata sono San Giovanni, il Cristo Risorto e la Madonna ammantata di nero. Le tre statue vengono posizionate all'interno del paese in luoghi prefissati non visibili tra loro, poi s'inizia con il percorso rituale di San Giovanni che, con un andamento in crescendo, porta all'incontro di Maria con Cristo Risorto. Il velo nero dell' Addolorata cade e la Madonna appare vestita di rosa o di bianco o di azzurro. Il momento culminante dell'incontro si completa con il suono delle campane a festa, il volo di colombe bianche ed una lunga processione di ringraziamento per le vie del paese. La rappresentazione popolare vuole che Maria rifiuti di credere per ben due volte, solo al terzo annuncio, ormai convinta, segue Giovanni e corre verso l'incontro del Figlio proveniente dalla parte opposta. Ma l'Affruntata, l'antico evento di religiosità popolare che si svolge ogni anno il giorno di Pasqua, non è solo ritualità, tradizione popolare e folklore. Come ogni altro evento che investe tutta la comunità il rituale è anche un enorme contenitore di messaggi, di segni, di simboli e di codici che, attraverso il non detto e la metafora, possono creare un gergo e comunicare dell'altro. Per alcuni l'Affrontata, nelle sue dinamiche simboliche, mima i tempi del rapporto sessuale, con una prima fase di preliminari, il crescendo dell'andamento percorso da San Giovanni (che avanza e ritorna indietro sempre più velocemente), la fase centrale con l'incontro del Cristo Risorto con la Madonna Addolorata che perde il manto nero (con le colombe bianche che escono da sotto il mantello e volano in cielo) ed una fase finale dove, attraverso la processione e il rientro in chiesa, si ritorna alla normalità. Ma al di là di questo tipo di lettura vi sono altre interpretazioni ed ogni Pasqua, ad ogni Affruntata, la comunità legge l'andamento del rituale come come "visione - previsione - presagio" valida per l'anno successivo e gli auspici vengono estrapolati proprio dal come riesce l'Affrontata. Se il rituale non ha intoppi, se l'incontro riesce ad essere sincronizzato alla perfezione, per il paese, e quindi per la comunità, tutto andrà bene, fino alla Pasqua successiva. Un messaggio da una dimensione altra che riesce a oltrepassare le barriere del tempo sacro e a prelevare codici anche da antichi riti pagani legati alle figure di Kore, Persefone e Proserpina, ai riti sotterranei di passaggio, di soglia e di rinascita. Antiche usanze lentamente elaborate in centinaia di anni dalla religione cristiana ed ancora rielaborate, semplificate e caricate di una più ricca simbologia dalla religiosità popolare, dalla tradizione consolidata e uniformata da tutta la comunità. Nell'Affruntata il tempo di più forte tensione avviene proprio nel momento dell'incontro. Quando una delle statue cade a terra all'interno dello svolgimento del rituale questo viene letto come segno molto negativo. Per le tradizioni del popolo sono elementi simbolici che rimandano a previsioni foriere di buie premonizioni per tutta la comunità. Anticamente questi segni colpevolizzavano eventuali disgrazie, pestilenze, terremoti, fatti delittuosi, sommosse e guerre che si verificavano durante l'anno. Molti anni fa, proprio nel vibonese, a Zammarò di San Gregorio d'Ippona, durante la fase conclusiva dell'Affrontata cadde la statua della madonna che in quell'occasione rimase decapitata con grande sofferenza, paura ed allarme che durò tutto l'anno successivo. Alcuni anni dopo cadde una statua durante l'Affruntata di Paradisoni di Briatico. Anche in quel caso la gente interpretò l'evento con severa dinamica di infauste previsioni.
Franco Vallone
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