Antonio Grano: Trilogia sulla conquista del Sud

Antonio Grano, rigoroso ed attento intellettuale calabro-molisano nato a Cosenza ma con residenza a Macchia di Isernia, è un ultrasettantenne studioso e autore di sociologia storica che ha al suo attivo numerose pubblicazioni a stampa e su internet, rintracciabili sul suo sito www.antoniograno.it dove si può trovare pure la descrizione della recente trilogia di studi post-unitari basati sulla “contro-informazione” rispetto ai canoni storici prevalenti, ufficiali e celebrativi.
Dopo il primo libro del 2009 “La chiamarono unità d’Italia” ed il secondo del 2010 “Io, brigante calabrese”, Antonio Grano ha pubblicato proprio in questi giorni, sempre per le edizioni de L’Espresso di Roma, “Pietà per i vinti!” il terzo studio sui principali eventi che hanno caratterizzato il decennio più tragico della storia d’Italia (1860-1870), la conquista del Sud ad opera dei Savoia, sostenuti dalle maggiori potenze dell’epoca come Francia e Inghilterra.
La particolarità di “Pietà per i vinti!” consiste nella descrizione della guerra civile combattuta in Molise tra il 30 settembre e il 20 ottobre 1860 in Isernia e dintorni (specialmente nello scontro al passo del Macerone e le conseguenze immani sevizie subìte dal popolo) tra le truppe savoiarde di occupazione e quelle filoborboniche di difesa del regno invaso dai garibaldini e dai piemontesi. Un evento storico assai poco conosciuto dagli stessi isernini che Antonio Grano cerca di analizzare liberandolo dalle troppe falsità e discriminazioni.
Infatti, ricorrendo persino agli atti parlamentari del neonato Regno d’Italia e riportando citazioni importanti e rivelatrici, lo studioso calabro-molisano dimostra gli antefatti ed i fatti, le motivazioni segrete che portarono alla “questione meridionale” e che ridussero il sud Italia ad essere una ”colonia” del nord come attualmente resta pur dopo 150 anni di cosiddetta unità nazionale, con in più il rischio di un insidioso federalismo fiscale municipale che lo penalizzerà maggiormente.
Questa trilogia di Antonio Grano esce in occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia (17 marzo 1860-2011) e nel contesto di quella vasta storiografia che tende a far luce su avvenimenti politici-militari e sociologici avutisi con e dopo la spedizione dei Mille di Garibaldi, con la caduta del regno delle Due Sicilie e la tragica repressione della resistenza meridionale e borbonica, etichettata negativamente come “brigantaggio”.
L’auspicio conclusivo di Antonio Grano per una definitiva “riconciliazione”, attraverso un risarcimento e un riequilibrio socio-economico nazionale tra nord e sud, dopo l’epocale spoliazione e le bibliche emigrazioni meridionali, è del tutto condivisibile e non più procrastinabile. Purtroppo le nuove tendenze disgregatrici e il sempre maggiore impoverimento del sud Italia, delle classi medie e subalterne, specialmente giovanili, stanno producendo situazioni di pericolo. Non è ardito, infatti, ipotizzare che l’Italia attuale rischia scenari non dissimili dalle rivolte in atto nella vicinissima Africa mediterranea e nel Medio Oriente: il fuoco di tali rivolte potrebbe estendersi pure all’attiguo meridione italiano se non anche al sud Europa di Grecia, Balcani, Spagna e Portogallo. I cosiddetti Sud del mondo sono in fermento ed anche le divaricazioni nazionali italiane, come specchio dello scontro epocale dentro i sistemi repressivi o falsamente democratici, possono nascondere quelle ribellioni non sopite fin dai tempi del brigantaggio post-unitario.
Dr. Domenico Lanciano

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